martedì, 28 aprile 2015
Appunti IJF15: la geopolitica dei social media con mappe, tweet e fusi orari

Mario Tedeschini
Continuo la pubblicazione di qualche stimolo che mi è venuto dai cinque intensi giorni al Festival internazionale del Giornalismo di Perugia (IJF15).
Confini che cambiano al cambiar dell’utente, tweet che spariscono e riappaiono in Stati diversi: in dieci minuti Jillian York, responsabile internazionale per la Libertà di espressione della Electronic Frontier Foundation, ha lanciato il sasso per spiegare «Come le aziende di social media manipolano la realtà geopolitica«. Alcuni dei suoi esempi:
- In alcuni casi i confini di Google Maps cambiano a seconda di dove si trova l’utente. Ad esempio, se vi collegate dall’Ucraina la Crimea risulta parte dell’Ucraina, se vi collegate dalla Russia è territorio russo. Idem per altri territori contesi, come un territorio rivendicato sia dalla Cina, sia dall’India, sia dal Nepal.
- In altri Google Maps mantiene il caso incerto, come per il Sahara occidentale, l’ex colonia spagnola che il Marocco considera parte integrante del proprio territorio ma non è riconosciuto internazionalmente: Google Maps si limita a indicare i vecchi confini con una linea tratteggiata, senza prendere posizione.
- Nelle mappe di Bing, invece, il Sahara occidentale è chiaramento territorio marocchino. Secondo York perché Microsoft (proprietaria di Bing) ha un ufficio in Marocco ed è tenuta a seguire le leggi del posto. Da ogni parte del mondo, in questo caso, si vede quel territorio come lo vede il Marocco.